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Umidità di risalita: Le cause principali e le possibili soluzioni

L’umidità presente nei luoghi abitativi, problema purtroppo molto comune, è causata da diversi fattori che possono essere banali, come la mancanza di aerazioni adeguata nell’ambiente, o più strutturali, come un’impermeabilizzazione insufficiente data da materiali di costruzione non idonei che assorbono acqua in quantità eccessiva.
Se sui muri di casa o sui pavimenti sono presenti macchie o aloni, patine bianche sulle superfici (efflorescenza), muffe o distacco dell’intonaco e sollevamento dei pavimenti, sicuramente è presente un problema di umidità.

Oltre a essere poco salubre, vivere in una casa intaccata dall’umidità, può essere rischioso per la precarietà della struttura stessa. Infatti, se la muratura assorbe troppa acqua, con una percentuale superiore al 70/80%, la sua funzione meccanica viene meno ed è altamente probabile che si sgretoli e si disgreghi, creando pericolo per chi vi dimora all’interno. In più un muro umido riduce anche il suo potere coibente, non garantendo quindi la sua tenuta termica.
La muratura, oltre ad impregnarsi d’acqua in ambienti poco areati, è in grado di assorbirla anche dal terreno, attraverso un fenomeno chiamato capillarità o risalita capillare, che da vita all’umidità di risalita, con spiacevoli conseguenze nelle aree a contatto con il pavimento.

Scopriamo l’umidità di risalita

L’umidità di risalita – anche nota come ‘ascendente’ – è quella condizione che riguarda per lo più murature di vecchie costruzioni, ovvero edifici sia pubblici sia privati che sono stati costruiti prima degli anni cinquanta.
Questo tipo di umidità si verifica in queste costruzioni, poiché le murature stesse fungono da fondamenta e sono state costruite nel terreno fino ad una certa profondità. Il contatto permanente con il terreno umido determina così il fenomeno della risalita dell’umidità attraverso i microscopici capillari della muratura.

Risalita capillare: la causa

Nello specifico e da un punto di vista prettamente scientifico, la risalita capillare, causa dell’umidità di risalita, è l’insieme dei fenomeni d’interazione tra le molecole di un liquido e quelle di un solido sulla loro superficie.
Le forze che entrano in gioco in questa interazione sono la coesione, l’adesione e la tensione superficiale.

Se ad esempio, riempiamo un bicchiere fino all’orlo, vedremmo che la tensione superficiale dell’acqua a contatto con il bicchiere (solido) si presenta sollevata, poiché le forze di adesione tra il liquido e il solido che lo contiene sono maggiori della forza di coesione tra le molecole del liquido stesso, in questo caso l’acqua.
Nel mercurio o nell’olio invece, la superficie è infossata (movimento basipeto o basifugo) perché la forza di coesione tra le molecole del liquido è maggiore rispetto alla forza di adesione con il recipiente, infatti il mercurio e l’olio appaiono molto più densi rispetto all’acqua.
Quando la superficie di un liquido è curvata dall’adesione con il recipiente che la contiene, nella parte concava si genera una pressione maggiore rispetto a quella esistente nella parte convessa. Per ristabilire l’equilibrio tra queste due pressioni, il liquido dovrà salire o scendere di un certo volume.

Il fenomeno di risalita è sicuramente più evidente nei tubi capillari poiché in questi, la parte di liquido a contatto con la superficie del solido è maggiore e quindi, maggiore sarà la forza di adesione con esso e di conseguenza sarà maggiore l’aumento di volume e lo spostamento del livello del liquido all’interno del tubo capillare.

Quindi per riassumere, più la superficie del solido è estesa rispetto al volume totale del liquido con cui viene a contatto o in cui è contenuto, più il liquido tenderà ad espandersi di volume e a salire o scendere all’interno o sulla superficie del solido.

Nelle murature delle abitazioni o degli edifici pubblici, i pori e i minuscoli canali presenti nei materiali e nei leganti da costruzione, permettono a queste forze (coesione e adesione) di far salire l’acqua dalle fondamenta fino ai muri interni o esterni delle case, da pochi centimetri, fino a più metri di altezza, in base ai materiali usati, alla loro porosità e alla porosità del terreno su cui poggiano.

Umidità di risalita: la principale causa del degrado di vecchi edifici

L’umidità di risalita è la principale responsabile del degrado dei vecchi fabbricati poiché, essa produce il graduale decadimento degli intonaci sia interni che esterni con il risultato di deturpare l’aspetto estetico e abbassare il valore dell’immobile.
Tra le conseguenze visibili dei suoi effetti, possiamo osservare i distacchi delle pitture, dei rivestimenti di finitura e, nei casi più gravi, dello stesso intonaco. Tali conseguenze, sono da attribuire all’accumulo dei sali che, passando dallo stato solubile allo stato solido sotto forma di cristalli, si accumulano tra l’intonaco e il cemento, producendo i danni sopra elencati.
Infatti come tutti sappiamo, nell’acqua sono presenti numerosi sali, disciolti. Quando l’acqua penetra nella muratura, porta con se questi sali e nel momento della sua evaporazione, essi si accumulano sia all’esterno del muro sotto forma di efflorescenze, sia all’interno del muro.
Se quella superficiale è solo antiestetica e può essere facilmente rimossa, quella subito sotto lo strato d’intonaco, detta sub-efflorescenza è ben diversa. Essa infatti è la causa dello sgretolamento e del distacco del muro, poiché crea uno spazio (aumento di volume) laddove non era presente.

Altezze di risalita dell’acqua sui muri

Come accennato in precedenza, l’umidità di risalita e la sua altezza, possono essere molto consistenti e strettamente correlate, oltre che dai materiali di costruzione delle murature, anche dal terreno dove sono state realizzate, poiché minore è la porosità e maggiore sarà la risalita.
Nella tabella sottostante possiamo osservare che su terreni ghiaiosi o sabbiosi (molto porosi) la risalita dell’umidità è nulla o molto bassa, mentre mano a mano che i terreni diventano argillosi (quasi impermeabili) l’altezza aumenta fino a superare, nei casi estremi, persino gli 8 metri.
umidita risalita clip

Come abbiamo visto quindi, il fenomeno dell’umidità di risalita nella muratura è un problema che varia sia in base al materiale con cui i muri sono stati costruiti, sia in base alla muratura stessa, sia in funzione del tipo di terreno su cui sorge il fabbricato. È normale che un terreno particolarmente umido possa generare questo fenomeno, soprattutto in caso di un utilizzo di materiali non adeguati.

È molto importante, nel caso si verifichino questi problemi, eseguire trattamenti di deumidificazione adeguati anche alla prevenzione, oltre che al mantenimento dell’impermeabilità delle pareti.

La Mursan S.r.l., con la sua pluriennale esperienza, è in grado di risolvere questo fastidioso problema grazie ai suoi prodotti testati e certificati e ai suoi tecnici competenti e professionali.

Grazie alla Mursan srl – che opera da quasi quarant’anni nel settore – si può rilevare che oltre all’influenza data dalla porosità del terreno, le altezze di risalita dipendono anche dalle dimensioni dei capillari nella muratura: più il materiale è poroso e minore sarà l’altezza di risalita e, viceversa, meno il materiale sarà poroso e più in alto potremo trovare l’altezza dell’umidità di risalita.
Questo fenomeno si verifica a causa delle dimensioni dei capillari: più è piccolo il diametro, più velocemente l’acqua risalirà all’interno degli stessi, provocando appunto il fenomeno della risalita capillare.
Per fare un esempio, ricordiamo che le altezze più rilevanti – e anche le più pericolose, perché in questi casi si può riscontrare presenza di muffa – si possono riscontrare su murature in mattone pieno di tipo argilloso: ne è piena la Pianura Padana, dove le altezze possono anche raggiungere mediamente valori tra i 2,5 metri fino a 4 o 5 metri di altezza. Invece, in altri territori nazionali come il centro-sud, osserviamo la presenza massiccia del tufo come materiale che compone le murature di vecchia costruzione che, anche in questo caso, manifesta altezze di risalita elevate mediamente variabili tra 1,5 e 3 metri di altezza.
Su materiali di tipo cementizio che si possono considerare quasi impermeabili all’acqua, possiamo osservare altezze di umidità di risalita piuttosto ridotte che possono manifestarsi su valori mediamente inferiori ai 50-60 cm.

Il fenomeno dell’umidità di risalita capillare è, quindi, uno dei più diffusi in edilizia, quando si parla di umidità.
Tuttavia, mentre è normale che i fabbricati costruiti in epoche antecedenti agli anni ’50 siano interessati dall’umidità di risalita capillare, ciò non dovrebbe verificarsi per quei palazzi costruiti dopo tal periodo. Infatti, le costruzioni fatte dopo gli anni Cinquanta di solito non hanno un contatto diretto con il terreno, in quanto sono già presenti le fondamenta.
Quando ciò accade anche in questi palazzi, significa che, in fase di edificazione, sono stati commessi degli errori che possono aver in qualche modo reso meno impermeabili le murature, dando così maggiore possibilità all’acqua di risalire attraverso le pareti.

Quali sono gli errori più comuni che possano interessare questo fenomeno?

Primo fra tutti, il diretto contatto delle murature esterne con il terreno a causa dell’assenza di una guaina che interrompa il contatto con la terra; oltre ad esso, è possibile che anche la presenza di pavimentazione con “autobloccanti” all’esterno che si appoggiano direttamente alla muratura conduca l’umidità al muro a causa della sabbia utilizzata come fondo che ne trattiene l’acqua.
Un altro problema può essere quello di situazioni particolari, in cui l’acqua penetra nell’intercapedine esistente tra i pavimenti e la soletta (vespai, vespai aerati ecc.), andando così a bagnare il piano d’appoggio delle murature e innescando fenomeni di risalita dell’umidità.

Spesso, in aggiunta all’umidità di risalita, rilevanti quantità di vapore acqueo sono prodotte ogni giorno anche dalle piante, dalla presenza di una o più persone e anche dalle attività che in esso sono compiute per esempio cucinare o fare la doccia. All’interno di un appartamento o di una casa indipendente, possono formarsi anche 10 litri di acqua al giorno. Questo vapore acqueo si condensa tornando alla sua forma liquida originale (acqua) e si deposita sulle superfici più fredde, creando ulteriore umidità all’interno dell’ambiente abitativo.
Il fenomeno della condensa, è più evidente sui materiali molto compatti (non porosi) come superfici metalliche, vetri, specchi poiché i materiali porosi (mattoni, legno, tessuti), tendono ad assorbire maggiormente l’acqua che si deposita al momento della condensazione.
Questo problema in molti casi, è facilmente risolvibile aerando correttamente gli ambienti ed eliminando il vapore acqueo in eccesso in modo naturale o acquistando un deumidificatore.

Oltre ad una buona deumificazione, vi sono diverse soluzioni in commercio per combattere l’umidità, dalle barriere chimiche, agli induttori elettromagnetici con tecnologia elettrofisica, agli interventi meccanici, da scegliere in base alle esigenze e alla gravità del problema.
Ovviamente, qualora fosse possibile, è sempre meglio prevenire il problema costruendo la casa con adeguate fondamenta, adeguata coibentazione e adeguati materiali edili di costruzione.

Cosa si fa e come ci si comporta quando l’edificio presenta già il fenomeno dell’umidità di risalita?

La cosa migliore è senza dubbio rivolgersi ad un’azienda come la Mursan srl: operiamo, infatti, da molti anni nel settore della deumidificazione e delle soluzioni contro umidità capillare, ascendente e di risalita, attraverso la competenza dei nostri operatori e la qualità dei prodotti che utilizziamo per trattare anche le pareti più problematiche. Condensa, infiltrazioni e muffa non sono più un problema, se si sa esattamente come comportarsi.
Per un consulto gratuito o un sopralluogo, non esitate a contattarci al numero verde 800-010882, oppure all’indirizzo mail: servizi@mursansrl.it. Saremo lieti di assistervi e di risolvere i vostri problemi di umidità con serietà e professionalità.

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